
Verrebbe da chiedersi per quale motivo, ora che il Napoli impenna, Gattuso debba andarsene a fine stagione. Perché è questo quello che accadrà, salvo sorprese, dopo le incomprensioni con De Laurentiis, le parole forti, i gesti di rabbia, la fiducia svanita, la paura di perdersi. Accadrà a fine campionato, quando il Napoli, forse, avrà conquistato la Champions League. Gattuso la vivrà da spettatore, magari alla guida della Fiorentina. De Laurentiis sperando di affidarsi all’allenatore giusto. Forse Spalletti oppure Juric. Sorge il dubbio che sbaglieranno entrambi a salutarsi con rancore.
Il Napoli, appena ha ritrovato la rosa al gran completo, con Mertens e Osimhen recuperato, le ha vinte tutte, o quasi, perdendo solo con la Juventus, pareggiando con l’Inter, poi superando tutte le avversarie e facendo scorpacciate di gol, ultima quella di giovedì sera al Maradona contro la Lazio. Il quarto posto è a due punti, il secondo a tre, il calendario, ora, gioca a favore. Il Napoli ha esaurito gli scontri diretti a differenza di Juve e, soprattutto, Milan, che da qui alla fine dovrà sfidare Lazio, Juventus e Atalanta.
Gattuso ha un desiderio: conquistare la Champions. Ci spera, e ci crede, perché era l’obiettivo d’inizio stagione, e poi per togliersi una soddisfazione personale, per respingere ingiuste critiche. La società valutava l’addio, De Laurentiis sperava si dimettesse, intanto aveva contattato altri allenatori: Benitez, Allegri, Sarri. Lui, Ringhio, si è difeso coi fatti e a parole, non ha nascosto il suo dispiacere a mezzo stampa (la società, per questo, è in silenzio stampa da settimane) e ha continuato a credere nel suo lavoro. I risultati gli stanno dando ragione. All’orizzonte, dopo Napoli, c’è la Fiorentina: è una pista calda ma non è l’unica.
De Laurentiis, invece, riflette: sonda diversi profili ma il nome giusto emergerà al termine della stagione. Farà differenza essere o meno in Champions. Spalletti metterebbe d’accordo tutti. Juric sarebbe una scommessa alla Sarri che De Laurentiis vorrebbe vincere.