Su CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’ex azzurro Francesco Montervino:
Vicenda dell’Hotel Ariston?
Una leggenda. Comprammo solo le mutandine e i pantaloncini, il pallone era della Lazio e lo aveva Cataldo Montesanto sgonfio nella macchina. L’allenamento lo abbiamo fatto con il pallone mezzo sgonfio, i pantaloncini e i costumi. Arrivammo nella hall dell’Hotel e ci chiesero:
Voi chi siete?
Teoricamente saremmo i nuovi calciatori del Napoli.
Partita con il Cittadella?
Era una squadra costruita in corso d’opera, senza preparazione e con tanti ragazzi con la voglia di far bene, ma senza nulla nelle gambe. Infatti, il Napoli iniziò a far bene dal girone di ritorno. Vent’anni fa c’era la sensazione che eravamo in un mondo completamente diverso che ci avrebbe catapultato nel calcio importante. Con grande onestà non mi aspettavo che si potesse lottare in Champions con club superiori e che potessimo essere tra le prime dieci squadre in Europa, ma che il Napoli potesse entrare nell’élite del calcio italiano invece sì.
Cosa ho pensato al primo incontro con De Laurentiis?
Ho pensato che eravamo in un altro mondo. Cosa disse? Era così spensierato da dire delle cose anche assurde”.